IL "CAPITALE" DI PALERMO NEL RAP DI PICCIOTTO
10-11 marzo | Fondazione Sant'Elia | Cantieri Culturali alla Zisa

Potremmo essere un po' più felici ma qui pure il mare ha le sue cicatrici. Pare tu sia più bella guardata da fuori, io ti porto con me sei la mia ombra a colori.
Si chiude così Capitale, il nuovo singolo che il
rapper Christian Picciotto ha voluto dedicare alla sua città, Palermo. Il brano è già arrivato sul palco di Casa Sanremo dopo aver vinto l'ottava edizione del concorso nazionale Musica conto le mafie. Adesso nella quattro giorni organizzata per l'Anno europeo del Patrimonio e il Laboratorio del Dialogo tra le culture, Christian Picciotto presenta il videoclip del singolo
"Capitale". Il videoclip sarà presentato sabato 10 marzo alle 18,30 a Palazzo Sant’Elia mentre il giorno dopo sarà proiettato ai Cantieri culturali alla Zisa per la festa di chiusura.
Da quando ha cominciato la sua carriera nel mondo della musica, Picciotto racconta storie, cercando di dare voce a chi non ce l’ha, parlando di degrado, di periferie, ma soprattutto di riscatto.
«Capitale è una canzone d'amore per Palermo, la mia capitale - dice Picciotto - intesa anche come straordinario capitale umano. Una canzone anche per quelli della mia generazione che sono nati a Palermo con la zavorra non solo mediatica, del crescere nella capitale della mafia, dei morti ammazzati per strada, delle sparatorie e della paura. Quest'anno invece siamo la capitale della Cultura e, consapevoli che c'e ancora tantissimo da fare specie nelle periferie, non dobbiamo perdere di vista la possibilità di riscatto, per la città e per noi».

LA BUSSOLA // Itinerari sulle nuove rotte di Palermo
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1. NEI LUOGHI SCELTI DAI MIGRANTI
La mostra si intitola Panormitan Identities e disegna un itinerario preciso dentro la città. Quello di otto luoghi scelti da attentanti migranti coinvolti nel progetto . A loro è stato chiesto di raccontare il rapporto con Palermo scegliendo un posto in cui si sentivano relativamente a casa, che gli ricordasse la propria terra o che per qualche ragione era diventato per loro importante. Il risultato? Otto luoghi di Palermo diversi tra loro tra cui tre giardini: villa Trabia, il Giardino Inglese, Villa Sperlinga. Ma anche posti più nascosti: la piazza dell’Albergheria dove si vende roba usata o un palazzo seicentesco del centro storico. E poi i teatri di Palermo: Massimo e Politeama con la loro magnificenza. Il progetto realizzato da Babel Crew in collaborazione con Cresm, Comunità urbane Solidali, ha permesso di produrre anche un cortometraggio (realizzato da Giuseppe Galante). Le foto di Nayeli Sales Cisneros resteranno in mostra alla Sala Perriera dei Cantieri Culturali della Zisa fino a domenica 11 marzo (ore 10-21).
2. L'OPERA SI FA RACCONTO AL TEATRO MASSIMO
C’è un nuovo modo di vivere l’Opera al teatro. Ed è quella di ascoltarne il racconto. Se poi a farlo è una scrittrice Beatrice Monroy il successo è assicurato. L’iniziativa è del Teatro Massimo di Palermo, un luogo magico per la storia che ne ha accompagnato la costruzione e poi la riapertura e che negli anni è diventato un luogo aperto alla città e ai turisti. Il racconto dell’Opera con incontri a ingresso gratuito (fino a esaurimento posti, ndr) è un’iniziativa recente. Il prossimo incontro si terrà il 16 marzo con il racconto di Fra Diavolo di Daniel-François-Esprit Auber. Tanti altri, sono in calendario. Ogni giorno poi si può partecipare a visite guidate per scoprire tutti i segreti di questo tempio delle arti.
3. LA SFIDA DEL TEATRO BIONDO
La sfida è quella di essere promosso a Teatro Nazionale. Ma negli ultimi anni il
Teatro Biondo è diventato già un punto di riferimento della città. Non solo per gli spettatori ma per i giovani che sognano un futuro sul palcoscenico grazie alla scuola di teatro diretta da
Emma Dante. Tante le produzioni e co-produzioni avviate negli ultimi anni. In queste settimane, in scena:
Quello che non ho con
Neri Marcorè, pensieri e musica sulle note di De Andrè e le parole di Pasolini (in Sala Grande); e
La Veglia di
Rosario Palazzolo (in Sala Strehler) con
Filippo Luna.