“Vive Palermo se vive Ballarò. Oggi Ballarò è il simbolo di Palermo
perché il simbolo della possibile e necessaria convivenza e
integrazione, del possibile e necessario affrancamento di Palermo
dalla mafia, dalla violenza e dall'intolleranza. Il terribile atto di
violenza contro Yusupha Susso è stato un atto di violenza contro tutta
la città e per questo oggi siamo qui in migliaia, non solo per
dimostrare solidarietà e vicinanza alla comunità del Gambia a Palermo
ma soprattutto per affermare che Palermo non piega la testa davanti
alla mafia e davanti alla violenza. Dalla comunità dei migranti, dai
giovani del Gambia viene in queste ore una prova e una lezione di
civiltà che rimane nella storia di Palermo: davanti alla violenza,
davanti alla arroganza e davanti alla mafia non si deve e non si può
voltarsi da un'altra parte, ma si deve e si può rispondere con la
civiltà, la giustizia e la difesa dei diritti di tutti e di tutte”.
Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando che sta partecipando insieme al
presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando, agli assessori,
Emilio Arcuri, Agnese Ciulla, Barbara Evola e Giusto Catania e ai
consiglieri della Consulta delle Culture con il loro presidente Adham
Darawsha alla manifestazione organizzata spontaneamente dai cittadini
di Ballarò e che vede la partecipazione di circa tremila persone.
Fabio Citrano
Ufficio Comunicazione Istituzionale
Comune di Palermo
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