Venti spettacoli distribuiti tra Sala Grande e Sala Strehler, di cui 9
tra produzioni e coproduzioni, sette tipi diversi di abbonamento, che
consentono di personalizzare la proposta artistica, sei spettacoli in
tournée. Sono questi i numeri della stagione 2016/2017 del Teatro
Biondo di Palermo, una stagione ricca e variegata, che punta sulle
emozioni più vive e che prenderà il via il 28 ottobre con il debutto
di Odissea a/r dell’artista principale ospite Emma Dante, spettacolo
interpretato dai 23 allievi attori della “Scuola dei mestieri dello
spettacolo” del Biondo, reduce dal successo dell’anteprima nazionale
al “Festival dei Due Mondi” di Spoleto.
La nuova stagione del Biondo è stata presentata stamattina dal
direttore Roberto Alajmo, insieme al presidente del teatro Giovanni
Puglisi, al dirigente della Regione Sergio Gelardi, al sindaco di
Palermo Leoluca Orlando, all’assessore alla cultura del Comune di
Palermo Andrea Cusumano e al consigliere di amministrazione del Biondo
Vittorio Scaffidi Abbate.
Valutando con attenzione la crisi cui deve far fronte in questo
momento il Teatro Biondo, il direttore Roberto Alajmo ha impaginato un
cartellone di qualità, che punta sull’intesa con lo Stabile di Catania
per ammortizzare i costi, sia di produzione sia di ospitalità, e che
valorizza le risorse siciliane e i rapporti di collaborazione con i
principali teatri nazionali: «Le crisi servono a offrire nuove
opportunità, e questa non fa eccezione – afferma Alajmo – Con questo
cartellone variegato e appassionante chiediamo alla città di
trasformare in solidarietà concreta il consenso che di recente abbiamo
sentito stringersi attorno al Biondo. I cittadini di Palermo sono
chiamati a diventare quasi azionisti, del loro teatro».
Un principio ribadito anche dal presidente Giovanni Puglisi, che ha
ricordato come la gestione amministrativa del Teatro sia stata negli
anni prudente e virtuosa: «Il deficit che ci stiamo impegnando a
ripianare è dovuto principalmente ai tempi e alle modalità di
finanziamento dei Soci, che purtroppo sono legati a loro volta alle
tardive approvazioni dei loro bilanci. Tuttavia, l’Assemblea dei Soci
si è impegnata a garantire nel prossimo triennio le proprie
contribuzioni e il Cda a guidare la gestione amministrativa e
finanziaria con la massima attenzione e oculatezza e a trovare gli
strumenti più idonei per ottimizzare le risorse interne al Teatro.
Grazie all’impegno di tutti e al lavoro di Roberto Alajmo, oggi
presentiamo un cartellone di qualità, che ci fa essere ottimisti sul
futuro e sulla risposta del nostro pubblico. È l’obiettivo di mesi e
mesi di lavoro ma anche un nuovo punto di partenza per il rilancio del
Teatro».
«La stagione del Teatro Biondo riparte alla grande – ha dichiarato il
sindaco Leoluca Orlando – e lo fa con un cartellone particolarmente
accattivante che consegna i grandi classici della letteratura agli
artisti locali. Siamo riusciti in modo collettivo nell’intento di
riportare questo importante teatro pubblico palermitano sui binari
giusti, con un direttore che negli ultimi due anni ha fatto un lavoro
straordinario e che ha la giusta consapevolezza che per rimettere in
sicurezza il teatro è necessario curare anche la parte finanziaria. Il
Biondo adesso ha bisogno del contributo di tutti, anche per
raggiungere l’obiettivo del riconoscimento di teatro nazionale, serve
il concorso dei lavoratori, dei soci, della direzione. Ma in primo
luogo l’aiuto degli spettatori, palermitani e non, che mi auguro
accorrano numerosi».
«Con la presentazione della stagione 2016/2017 – ha dichiarato
l’assessore alla Cultura del Comune di Palermo, Andrea Cusumano – si
conferma l’intenzione dell’Amministrazione comunale, dei soci e della
dirigenza del Teatro Biondo di rilanciare il progetto del teatro della
Città e la ferma volontà di superare le difficoltà nell’ottica, non
soltanto di un mero risanamento dell’ente, ma piuttosto di un
ulteriore slancio verso l’obiettivo di un teatro d’interesse
nazionale. Gli sforzi sin qui profusi per comporre un nuovo abito al
teatro, con un occhio di riguardo alle nuove produzioni, agli artisti
del territorio e alla straordinaria esperienza della scuola diretta da
Emma Dante, trovano oggi un punto di contatto e di sinergia, e ci
auguriamo che tutto ciò possa essere interpretato dal pubblico con
entusiasmo e fiducia. È un importante momento di svolta, che traccerà
la sostenibilità del progetto Teatro Biondo per gli anni a venire».
La nuova stagione, in sintonia con il progetto artistico che in questi
anni ha contribuito a svecchiare il repertorio nel segno della
contaminazione e dell’originalità delle proposte, spazia dal teatro di
narrazione ai classici riletti in chiave contemporanea, dal teatro
musicale a quello di impegno civile, dall’umorismo alla
sperimentazione.
Dopo il debutto dell’Odissea, che Emma Dante ha immaginato come una
fiaba ironica e movimentata, offrendone una lettura inedita,
divertente, dissacrante e allo stesso tempo fedele al poema di Omero,
il palcoscenico del Biondo ospiterà, dal 25 novembre al 4 dicembre, Le
serve di Jean Genet, coprodotto con il Teatro Stabile di Catania e
Teatro e Società e diretto da Giovanni Anfuso. In scena tre grandi e
popolari attrici del cinema e del teatro nazionale: Anna Bonaiuto,
Manuela Mandracchia, Vanessa Gravina. Scritto nel 1947 e ispirato a un
evento di cronaca che impressionò enormemente l’opinione pubblica
francese, Le serve è considerato il capolavoro di Genet: una perfetta
macchina teatrale in cui il gioco del “teatro nel teatro” è svelato
per mettere a nudo, in modo sorprendente, la menzogna della scena.
Claire e Solange, due serve smunte e androgine, vivono un rapporto di
amore-odio con la loro padrona, la sontuosa Madame, che incarna tutti
gli ideali perduti: eleganza, bellezza, successo.
A seguire, dal 20 al 29 gennaio, tornano al Biondo Marco Baliani e
Lella Costa, autori e interpreti di HUMAN, che affronta con ironia e
impegno l’“odissea ribaltata” dei migranti. I due attori sono partiti
dal mito per interrogarsi e interrogarci sul senso profondo del
migrare. Da un lato l’Eneide, che celebra la nascita dell’impero
romano da un popolo di profughi, e dall’altro il mito di Ero e
Leandro, i due amanti che vivevano sulle rive opposte dell’Ellesponto.
HUMAN, volutamente sbarrato come a significare la presenza dell’umano
e al tempo stesso la sua negazione, si propone di inquietare lo
spettatore, turbarlo e assediarlo di domande, e andare a toccare i
nervi scoperti della nostra cultura riguardo alla dicotomia
umano-disumano.
Dal 10 al 19 febbraio debutterà in prima nazionale Macbeth - Una
magarìa, una nuova coproduzione del Biondo e dello Stabile di Catania
affidata al regista Vincenzo Pirrotta, che lo interpreterà insieme a
Cinzia Maccagnano. Una rilettura aspra e terrigna del Macbeth
shakespeariano, che Pirrotta immagina nel segno di una “magarìa”, una
magia, un incantamento intriso di ritualità occulte e arcaiche
leggende siciliane. «La vicenda – spiega il regista – sarà introdotta
da una danza macabra, una vera e propria messa nera officiata dalle
streghe, che presagisce influenze maligne e un vortice incantatorio
nel quale precipiteranno i protagonisti. La mia idea è che le streghe,
con i loro oscuri presagi, restino attaccate ai personaggi come un
cordone ombelicale, condizionandone le scelte e i comportamenti.
Alcuni riusciranno a liberarsi recidendo questo cordone, ma non il
protagonista e Lady Macbeth, i quali, come in preda a una possessione,
compiranno i terribili delitti narrati da Shakespeare».
Dal 24 febbraio al 5 marzo, per la prima volta a Palermo andrà in
scena l’Orchestra di Piazza Vittorio, un collettivo multietnico nato
nel 2002 a Roma nel rione Esquilino, dove gli italiani sono una
minoranza etnica. L’Orchestra, diretta da Mario Tronco, rappresenta
una realtà unica ed esemplare, perché è nata grazie
all’auto-tassazione di alcuni cittadini che hanno creato posti di
lavoro e relativi permessi di soggiorno per eccellenti musicisti
provenienti da tutto il mondo, promuovendo la ricerca e l’integrazione
di repertori musicali diversi. Al Teatro Biondo, l’Orchestra proporrà
Il flauto magico, rielaborazione dell’opera di Mozart dove
confluiscono generi di varia provenienza, dal folk, al reggae, alla
musica classica, passando per il pop e il jazz. Allo stesso modo,
anche l’ambientazione dell’opera si fa caleidoscopica: se il Flauto di
Mozart si svolgeva in un Egitto fantastico, quello dell’Orchestra è
ambientato nella società multirazziale dei nostri tempi, ma senza
precisi riferimenti alla geografia reale, un luogo che è un non-luogo
o tutti i luoghi possibili. In questa nuova Babele è la musica il
linguaggio universale.
Dal 7 al 12 marzo sarà la volta de Il casellante, adattamento di
Giuseppe Dipasquale dell’omonimo racconto di Andrea Camilleri,
interpretato da Moni Ovadia, Valeria Contadino e Mario Incudine. Il
casellante, che tra i racconti di Camilleri del cosiddetto “ciclo
mitologico”, è uno dei più divertenti e allo stesso tempo struggenti,
racconta la storia di Minica e di suo marito Nino, della loro modesta
vita nella solitaria casetta gialla accanto a un pozzo e a un ulivo
saraceno, durante gli ultimi anni del fascismo. Nino, che nel tempo
libero si diletta a suonare il mandolino, fa il casellante lungo la
linea ferroviaria che collega i paesi della costa. La zona, alla
vigilia dello sbarco alleato, si va animando di un via vai di militari
e fascisti che, quasi presagendo la fine imminente, si fanno più
sfrontati. Una notte, mentre Nino è in carcere, colpevole di avere
ridotto le canzoni fasciste a marce e mazurche con chitarra e
mandolino, un evento sconvolgente travolge la vita di Minica, che
aspetta un bambino.
La sperimentazione drammaturgica di Michele Santeramo e della regista
Veronica Cruciani sarà di scena dal 14 al 19 marzo con Preamleto,
prodotto dal Teatro di Roma e interpretato da Massimo Foschi e Manuela
Mandracchia. Preamleto parte da Shakespeare per raccontare i fatti
prima della morte di Re Amleto, analizzando in chiave contemporanea il
concetto di potere. Nel testo di Santeramo il Re non è morto, Amleto
vuole il potere, Gertrude sente che tutto le sfugge, Claudio non vuole
usare nessun veleno contro suo fratello, Polonio aspetta che le cose
si mettano a suo vantaggio. I personaggi di Shakespeare sono colti nel
loro privato, prima che la tragedia abbia inizio.
La comicità surreale e graffiante di Antonio Rezza approda per la
prima volta sul palcoscenico del Teatro Biondo con uno degli
spettacoli di maggior successo della coppia Rezza/Mastrella: Fratto_X.
In una scena ingegnosa e astratta due persone discorrono
sull’esistenza. Ma si può parlare con qualcuno che ti presta la voce?
Si può rispondere con la stessa voce di chi fa la domanda? Antonio
Rezza e Flavia Mastrella non puntano il dito contro l’illogicità del
mondo ma scelgono di abitarla, di portarla ai limiti del nonsense e di
renderla persino comica. La forma buffa, lo sdoppiamento del
linguaggio e l’intelligenza delle battute che rasenta la follia,
vengono usati per scuotere lo spettatore dalle sue certezze e farlo
ridere inconsapevolmente di se stesso.
Alle scene fantasiose e cangianti di Flavia Mastrella faranno eco le
sorprendenti invenzioni scenotecniche della Compagnia Finzi Pasca di
Lugano, che dal 31 marzo al 9 aprile proporrà Bianco su Bianco, uno
spettacolo teatrale e clownesco, una storia raccontata da un’attrice e
da un “tecnico di scena”. Helena Bittencourt e Goos Meeuwsen
costruiscono per il pubblico un mondo surreale, fatto di geometrie
semplici e paesaggi lineari. È l’essenzialità della macchina scenica a
sorprendere, attraverso la quale ci si addentra sul terreno della
memoria, lasciandosi condurre per mano da questi due clown che non
incarnano l’insensatezza ma la fragilità degli eroi perdenti.
Silvio Orlando sarà protagonista, dal 18 al 23 aprile, de La scuola di
Domenico Starnone, uno spettacolo cult, andato in scena per la prima
volta nel 1992 e dal quale fu tratto l’omonimo film di Daniele
Luchetti. Lo spettacolo nasceva come dipinto della scuola italiana di
quei tempi e al tempo stesso un esempio quasi profetico del cammino
che stava intraprendendo il sistema scolastico italiano, oggi
nuovamente sotto i riflettori. «Ho deciso di riportare in scena lo
spettacolo più importante della mia carriera – spiega Silvio Orlando –
a vent’anni di distanza per fare un bilancio sulla scuola e vedere
cos’è successo poi». Siamo in tempo di scrutini: un gruppo di
insegnanti deve decidere il futuro dei loro studenti. Di tanto in
tanto, in questo ambiente circoscritto, filtra la realtà esterna. Dal
confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali,
amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi
esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Il
dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno
spettacolo irresistibilmente comico e allo stesso tempo di grande
densità.
Il programma della Sala Grande si concluderà, dal 5 al 14 maggio, con
il debutto in prima nazionale di TROILOVSCRESSIDA, il nuovo spettacolo
di ricci/forte – la coppia più irriverente e dirompente della scena
teatrale contemporanea – pensato per gli allievi della Scuola del
Teatro Biondo. Uno spettacolo che si preannuncia carico di
provocazioni e invettive contro il falò delle vanità dell’odierna
società. ricci/forte partono da Troilo e Cressida di Shakespeare per
coinvolgere gli allievi del Biondo in una performance all’ultimo
respiro, che smaschera le falsità e la vacuità del potere.
La parallela stagione nella Sala Strehler avrà inizio il 2 novembre
con Gesta dell’Orlando furioso narrate da Brunello! di Salvo Piparo
per la regia di Luigi Maria Burruano, con le musiche di Marco Betta.
Insieme a Piparo, saranno in scena Costanza Licata, Irene Maria
Salerno e Francesco Cusumano. Uno spettacolo divertente e colto, che
racconta, in modo volutamente infedele, una delle più grandi favole
della letteratura moderna occidentale agganciandola alla realtà di
oggi: gli eroi di Ariosto diventano visionari senza senno, che
chiedono consiglio a una luna piena di ricotta come un biscotto di San
Martino, Angelica è una donna dai discutibili costumi e Medoro un
amante instancabile e cocciuto.
Dall’11 al 21 gennaio, dopo il debutto estivo nel cortile dello Steri,
la Sala Strehler ospiterà Almanacco Siciliano di Roberto Alajmo,
diretto e interpretato da Vincenzo Pirrotta, in scena insieme ad Elisa
Lucarelli e Cinzia Maccagnano. L’Almanacco di Alajmo è una rivoluzione
di prospettiva: racconta, come in una soggettiva e con l’intensità di
un’orazione civile, il congedo prima del buio di uomini e donne uccisi
nel corso dei cinquant’anni della guerra di mafia in Sicilia. Quasi un
repertorio che non si perde in interpretazioni, lasciando fuori lo
spargimento di sangue, proprio come avveniva nelle tragedie greche.
Dal’1 al 5 febbraio torna sul palcoscenico della Strehler Tre di
coppie di Franco Scaldati nella messa in scena di Franco Maresco con
Gino Carista, Giacomo Civiletti e Melino Imparato, con le musiche
originali di Salvatore Bonafede. Dopo il successo dello scorso anno e
in vista di una tournée italiana, il Teatro Biondo ripropone lo
spettacolo di Maresco che, basandosi su alcuni testi di Scaldati, ha
realizzato una serie di “variazioni” sul tema della coppia nell’opera
del drammaturgo palermitano.
Le candide figurine trasognate di Totò a Vicè e l’inedita coppia del
Corto e il Muto, un duetto tanto irresistibile quanto scurrile,
insieme ai tragicomici Santo e Saporito de La notte di Agostino il
topo sono i protagonisti dello spettacolo, che Maresco dedica a
Scaldati ma anche all’attore Gaspare Cucinella, recentemente
scomparso, insieme al quale Scaldati dava vita in scena proprio ai
suoi poetici e irriverenti duetti.
A seguire, dall’8 al 12 febbraio, Mario Perrotta, considerato uno dei
maggiori narratori di nuova generazione, interpreterà Italiani
cìncali!, scritto insieme a Nicola Bonazzi: un progetto teatrale
sull’emigrazione italiana del secondo dopoguerra, che Perrotta ha
realizzato dopo aver raccolto numerose testimonianze in giro per
l’Italia.
Ancora una produzione targata Biondo di Palermo dal 22 febbraio al 4
marzo: O come buco. Scritto e diretto da Giovanni Lo Monaco, è il
terzo capitolo di una tetralogia di sui rapporti parentali. Un
percorso cominciato alcuni anni fa con You know..., cui ha fatto
seguito, lo scorso anno, il primo studio su A fondo. Il nucleo
ossessivo, comune a queste drammaturgie, è la famiglia tradizionale,
un’istituzione che – secondo Lo Monaco – mostra ormai limiti di ogni
genere. Una tragedia in salsa contemporanea nella quale il tabù
dell’incesto serve come espediente per svelare quello che, secondo Lo
Monaco, è il vero tabù dei nostri giorni, ossia la rappresentazione di
un certo tipo di famiglia, quella “nucleare”, dove spesso si condensa
un insieme di valori che assumiamo come dato oggettivo, naturale e
inconfutabile. Valori che questo spettacolo, provocatoriamente, vuole
mettere in discussione.
Paolo Briguglia e Silvia Ajelli saranno i protagonisti della commedia
drammatica Nel nome del padre, che il Biondo allestirà dal 15 al 25
marzo affidando la regia ad Alfio Scuderi. Due giovani si trovano in
un luogo misterioso, che presto si rivela come una sorta di
purgatorio, dove essi devono liberarsi dai loro drammatici ricordi per
approdare ad una meritata pace eterna. Lei è figlia di un uomo
potentissimo, un vero e proprio protagonista del mondo del potere e
del danaro, lui è il figlio di un povero rivoluzionario, per lungo
tempo esule dalla sua patria, che lotta per sconfiggere quel mondo ed
imporre una nuova eguaglianza tra gli uomini. Il dramma si sviluppa
intorno al serrato dialogo liberatorio di questi due personaggi, nel
luogo dell’anima non ben precisato dove s’incontrano, quasi una sala
d’attesa verso un ipotetico aldilà.
Ancora un omaggio al drammaturgo palermitano Franco Scaldati, dal 29
marzo al 2 aprile, con la messa in scena di Assassina, uno dei suoi
testi più divertenti e metafisici, nella nuova messa in scena di Enzo
Vetrano e Stefano Randisi. Una vecchina e un omino vivono nella stessa
casa dove si preparano da mangiare, si lavano, parlano e giocano coi
loro animali: la gallina Santina e il topo Beniamino. Ma la vecchina e
l’omino non si conoscono, non si sono mai incontrati, anzi ignorano
l’uno l’esistenza dell’altro. E quando improvvisamente, una notte, si
scoprono a dormire nello stesso letto, che ognuno ovviamente giura
essere il suo, comincia un’infinita sequenza di battibecchi,
interrogatori, accuse e smentite, scambi di identità.
Il programma proseguirà, dal 5 al 9 aprile, con Boxe, il nuovo
spettacolo di Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco, per i quali il ring
è una metafora del palcoscenico e della vita. Quando il pugile sale
sul quadrato non è solo: attorno a lui c’è il team, attorno al team
c’è il pubblico. Il pugile resiste a colpi durissimi, sfida il
sistema. Il suo team è lì, attorno al quadrato, a ricordargli che lui
è l’eroe designato a condurre tutti alla vittoria. Il pubblico
partecipa alle gesta dell’eroe. «Ma nel nostro mondo non è così –
spiegano i due registi – Lo specchio riflette un’immagine abbastanza
desolante del nostro mondo, un mondo svuotato che non cerca più eroi,
ma uomini e donne preconfezionati».
Infine, dal 3 al 7 maggio, andrà in scena Aspettando Antigone di
Claudio Zappalà per la regia di Mauro Avogadro. Il testo, vincitore
del “Premio Cendic-Segesta 2015”, è nato all’interno del Laboratorio
di drammaturgia della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del
Teatro Biondo, curato da Beatrice Monroy. Il giovane autore reinventa
il mito mettendo in luce personaggi tutt’altro che eroici, che nella
tragedia di Sofocle non hanno alcun peso: le quattro guardie che
sorvegliano il cadavere di Polinice, alle quali è restituita una
rinnovata dignità, quella dell’uomo comune che discute sulla vita e
l’affronta quotidianamente nell’impossibilità di decifrarla.
Intensa anche l’attività in tournée, con gli spettacoli Odissea a/r di
Emma Dante (Napoli, Roma, Pordenone, Pistoia), Bestie di scena di Emma
Dante (Milano), Minetti di Roberto Andò (Messina, Roma, Milano,
Vicenza, Catania, Torino, Pordenone), Tre di coppie di Franco Maresco
(Bologna, Brescia), Horcynus Orca di Claudio Collovà (Messina),
Lampedusa Way di Lina Prosa (Milano), 1, 2, 3, crisi… di Giuseppe
Provinzano (Bologna, Vignola, Castelfranco, Modena).
La campagna abbonamenti avrà inizio giovedì 8 settembre, i vecchi
abbonati hanno diritto alla riconferma del posto fino al 30 settembre.
Tra le nuove convenzioni, di particolare significato quella con la
FOSS – Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, i cui abbonati
avranno diritto al 40% di sconto sul costo dell’abbonamento.
Foto in allegato.
Roberto Giambrone
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Antonella Di Maggio
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