Il ruolo delle Comunità cittadine nel terzo millennio, le nuove sfide
che le Città del Mediterraneo si trovano ad affrontare e i Municipi come
entità territoriali inseriti nel sistema statuale ma senza i vincoli
degli Stati che hanno frontiere e sempre di più rappresentano
un punto di riferimento che il cittadino riconosce come primo
interlocutore anche riguardo alla proiezione di sé come cittadino del
mondo, sono stati tra i temi discussi questa mattina presso la sede di
rappresentanza del Comune di Palermo a Villa Niscemi nella tavola
rotonda dal tema "La interdipendenza delle città e le prospettive
mediterranee", programmata nell'ambito della presentazione del progetto
"AMINA les femmes leaders dans la gouvernance de la societé civile
algérienne".
I lavori sono stati aperti dal presidente del Résau
Mediter di Bruxelles, Victor Matteucci e dal presidente del NGO "Touiza
Alger" di Algeri, Sofiane Khouki. Tra gli interventi anche quelli del
sindaco Leoluca Orlando, degli ambasciatori di Marocco e Algeria, Hassam
Abouyoub e Abdelhamid Senouci Beresksi, della presidente della Consulta
delle culture Delfina Nunes e dell'ex presidente della Consulta delle
culture, Adham Darawasha.
"Oggi – ha commentato Leoluca Orlando –
abbiamo discusso di un progetto europeo che mira a costruire e
rafforzare i rapporti tra le città mediterranee, in nome
dell'interdipendenza, del Mediterraneo come continente liquido di
diritti, in nome del diritto umano alla mobilità internazionale, che dà
un senso alla vita delle città. Palermo ed Algeri – prosegue Orlando -
oggi sono il punto di riferimento per tutte le città mediterranee, con
la presenza a questo incontro degli ambasciatori di Algeria, Marocco, i
rappresentanti della Tunisia, con esperienze che vengono da altri Paesi
africani, come l'Egitto e l'Uganda, ma anche, al tempo stesso, la
presenza di esperti europei che porteranno a Bruxelles l'esigenza che si
finisca di parlare di Euro-Mediterraneo e si parli finalmente di
Mediterraneo come un continente liquido che rivendica il diritto alla
mobilità ed il rispetto dei diritti umani, in base alla visione “to be
different to be equal”: essere diversi perché siamo persone umane,
essere uguali perché siamo persone umane. Questa – conclude il primo
cittadino del capoluogo siciliano – è la conferma che Palermo è ormai
punto di incontro del futuro del Mediterraneo, punto di incontro di
innovazione e di accoglienza che costituisce motivo di soddisfazione ma
anche stimolo ad un impegno sempre più forte, di una Palermo che non è
soltanto formalmente, ma lo è ogni giorno, capitale delle Culture".
Fabio Citrano