Si è svolta questa mattina a Villa Whitaker Malfitano, uno dei siti
più visitati della manifestazione, la conferenza stampa conclusiva de
"Le Vie dei Tesori" cui hanno preso parte, tra gli altri, con gli
organizzatori e le istituzioni partner. il sindaco Leoluca Orlando; il
presidente del consiglio comunale Salvatore Orlando; l’assessore
regionale ai Beni culturali Carlo Vermiglio; il delegato per i Beni
temporali della Curia di Palermo, monsignor Giuseppe Randazzo, il
direttore generale dell’assessorato regionale al Turismo, Sergio
Gelardi, il docente di Scienze del Turismo e presidente dell’Otie
(Osservatorio turistico delle Isole europee), Giovanni Ruggieri.
Con loro, una rappresentanza degli oltre 500 volontari – tra associati
degli Amici dei Musei siciliani, universitari e, per il primo anno,
gli studenti delle quarte classi degli istituti di istruzione
secondaria superiore di Palermo con attività di alternanza
scuola-lavoro – sulle cui gambe ha “camminato” la manifestazione.
Le Vie Dei Tesori, giunta alla decima edizione, chiude con numeri da
record: 210 mila visitatori in 90 luoghi per cinque weekend di
ottobre, oltre il 33 per cento di ingressi in più rispetto allo scorso
anno (in cifra netta 63 mila in più).
Erano stati 147 mila l’anno scorso, 86.826 nel 2014 e 52.964 nel 2013.
Di questi, circa 15 mila hanno visitato gratuitamente i nove monumenti
del sito seriale arabo-normanno, durante la Notte Bianca dell’Unesco.
Cinquemila sono entrati gratis nei 5 luoghi offerti dal Gioco del
Lotto, uno a settimana con un raddoppio nell’ultimo weekend.
Una ricaduta di ricchezza turistica sulla città di oltre 2 milioni e
300 mila euro, tra alberghi, ristoranti, trasporti, shopping. E un
tasso di gradimento del 91 per cento tra il campione di visitatori
intervistati (per l’80 per cento composto da turisti ed
escursionisti), nel 46 per cento dei casi arrivati a Palermo o rimasti
in città proprio per partecipare alla manifestazione.
A questo dato si aggiungono i quasi 3400 partecipanti alle 120
passeggiate, guidate da storici, botanici, giornalisti; e alle 65
attività per bambini (3200 partecipanti circa, con punte al Museo
Salinas e a Villa Whitaker dove è stato necessario talvolta replicare
gli appuntamenti nella stessa mattina), ai quali tra l’altro sono
stati dedicate visite guidate sul loro calibro, in sette dei siti,
nell’ambito di un “programma kids” sostenuto dalla Presidenza del
consiglio comunale.
La manifestazione è riuscita a trasformare per un mese la città di
Palermo in un museo diffuso con code di visitatori ovunque, costruendo
un’industria culturale che ha camminato sulle gambe di 500 volontari.
Ha messo insieme un pubblico ordinato che, armato di piantine,
brochure e applicazioni per smartphone ha visitato con passione
cripte, villini liberty, catacombe, chiese; meravigliandosi degli
innumerevoli livelli che la città scopriva pian piano. Dalle catacombe
paleocristiane, ai re normanni, alle cripte barocche, fino al rifugio
della seconda guerra mondiale, con un contributo da 1 a 2 euro per
ogni visita guidata. Palermo e le sue mille anime, messe a nudo di
fronte alla voglia di conoscere siti inediti o anche normalmente
aperti, ma pressoché sconosciuti, messi in rete e riuniti in un unico
flusso comunicativo. Una fiumara festosa di giovani, coppie, famiglie,
anziani. Turisti e cittadini.
Interessanti i risultati del monitoraggio effettuato dall’Otie, su un
campione di 1500 partecipanti, l’80 per cento dei quali sono turisti
ed escursionisti. La manifestazione continua ad attrarre un
consistente numero di first visitors (il 64 per cento del campione) ma
cresce il numero di coloro che hanno deciso di ripetere l’esperienza
fatta negli anni precedenti (7 per cento). Il 91 per cento si dice
soddisfatto, il 46 per cento è arrivato a Palermo o è rimasto in città
proprio per partecipare alla manifestazione. Mentre il 98 per cento
consiglierebbe a qualcuno di andare in vacanza a Palermo in occasione
del Festival, e il 77 per cento si dice pronto a partecipare alla
prossima edizione.
Quest’anno è anche giunto un main sponsor, Il Gioco del Lotto, che ha
sposato la filosofia del festival, aggiungendosi alla cinquantina di
partner tra istituzioni e associazioni tra cui l’Unesco, la Regione
siciliana, il Comune e l’Università di Palermo, e una rete di imprese
tra cui Amg Energia, Unicredit, Gesap, Credito siciliano, Volotea,
Auto System, Sicily by car.
È cresciuta, conseguentemente, la ricaduta di spesa turistica della
città, calcolata dall’Otie in 2 milioni e 300 mila euro. Senza contare
i carnet di biglietti che la GESAP ha regalato ai passeggeri in arrivo
a Punta Raisi da scali internazionali.
Un successo che consegna a Le Vie dei Tesori la palma di
manifestazione più seguita del capoluogo siciliano. Un Festival che è
cresciuto con il passare degli anni: nato nel 2006 in seno
all’Università per celebrarne il Bicentenario, è diventato un
movimento aggregatore che ha messo in rete oltre cinquanta tra
istituzioni e associazioni. Le Vie dei Tesori quest’anno ha
consolidato la sua già potente ribalta internazionale: quotidiani,
periodici, tv nazionali e web. Tra gli altri, hanno dedicato servizi
il Venerdì de La Repubblica, Sette, Bell’Italia, RaiRadio3, RaiNews24,
Io Donna, La Stampa, Milano Finanza, Qui Touring, Il Fatto quotidiano,
Il Giornale di Sicilia, Bell’Italia, Dove, Arte.it. L’Ufficio
culturale dell’Ambasciata italiana a Washington è ritornato sul
Festival, segnalandolo per il secondo anno consecutivo sulla sua
pagina web, tra le manifestazioni utili a diffondere la cultura
italiana negli States.
“Le Vie dei tesori è esso stesso un tesoro per la città di Palermo –
dice il sindaco Leoluca Orlando -. Un tesoro per il metodo, fatto di
sinergia operativa e collaborazione fra associazionismo, enti pubblici
e privati. Un tesoro per la risonanza, ormai sempre più nazionale e
internazionale, che attira nella nostra città migliaia di turisti. Un
tesoro perché ricorda ai palermitani la bellezza della nostra città,
la necessità di prendercene cura, la gratificazione di vederla amata e
apprezzata. La manifestazione è ormai uno dei motori di quel circolo
virtuoso fatto di cultura, svago ed economia che sta rilanciando la
nostra città e anche per questo sono sicuro che i record di quest'anno
saranno superati da nuovi record nel 2017”.
“Questa manifestazione sottolinea ancora una volta che la sinergia tra
pubblico e privato, è il motore reale e fattivo su cui investire -
sottolinea il presidente del consiglio comunale Salvatore Orlando –;
sono felice del numero dei visitatori che hanno scelto il rifugio
antiaereo e Palazzo Pretorio: è un segno ulteriore dell’importanza di
un cuore nevralgico della città, rispetto anche al nuovo assetto dato
dalla pedonalizzazione”.
“Siamo felici di avere contribuito al successo di una iniziativa di
grande valore come Le Vie dei Tesori - interviene l’assessore
regionale ai Beni Culturali,Carlo Vermiglio -. Anche quest’anno la
manifestazione ha rappresentato per i nostri luoghi della cultura un
traino straordinario che ha portato migliaia di visitatori alla
scoperta di siti anche non particolarmente conosciuti, grazie
all’efficacia comunicativa e alla capacità di costruire un sistema
condiviso tra pubblico e privato per lo sviluppo di Palermo. Le visite
notturne ai monumenti del circuito Unesco arabo-normanno, la
straordinaria affluenza alle ville liberty, al Museo Salinas, a
Palazzo Ajutamicristo, solo per citare alcuni dei siti regionali
coinvolti, sottolineano il valore del festival che attraverso il
coinvolgimento attivo dei cittadini riesce a creare un senso di
appartenenza al patrimonio culturale riscoprendo un modo diverso, e
migliore, di vivere la propria città”.
Soddisfatto Simone Cantagallo, direttore Relazioni con i media di
Lottomatica, "per la riuscita di una manifestazione alla quale siamo
accomunati da una forte condivisione d’intenti. Il Gioco del Lotto è
legato da sempre all’arte e alla cultura del nostro Paese e ha voluto
includere questa manifestazione all’interno di un tour che sta
realizzando da due anni nelle città italiane corrispondenti alle Ruote
del Lotto, per incoraggiare i cittadini a riscoprire il territorio e a
rivalutarne le bellezze. Le Vie dei Tesori rappresenta quindi solo
l’ultimo esempio di una nostra visione consolidata negli anni che si
basa sui concetti di partecipazione e di restituzione alla
collettività, attraverso progetti di alto contenuto sociale e
culturale. Le tante persone che hanno aderito e fatto la fila per
ammirare i monumenti aperti gratuitamente sono il miglior riscontro al
nostro impegno in una città meravigliosa come Palermo”.
“La chiave di successo del Festival Le Vie dei Tesori – dice Laura
Anello, presidente delle Vie dei Tesori onlus - non sta nell’apertura
dei luoghi, che è condizione necessaria ma non sufficiente, come
dimostra il fatto che alcuni dei siti aperti nell’ambito del nostro
circuito sono in realtà visitabili tutto l’anno. La chiave di successo
sta nella promozione, nella valorizzazione, nella comunicazione
innovativa, nella narrazione degli spazi, nella messa in circuito,
nell’istituzione di un titolo di ingresso unico per le visite. Uno
staff composto da giornalisti, curatori, operatori culturali,
webmaster, tecnici informatici, grafici, formatori dei volontari,
esperti di social media lavora tutto l’anno per un Festival che dura
un mese. Una manifestazione che ha due anime, una culturale e una
sociale forse ancora più importante, dimostrata dal coinvolgimento di
ogni tipo di pubblico, dal centro alle periferie, ma anche dalla
volontà di riappropriarsi dei luoghi e della loro memoria da parte dei
cittadini. Non a caso il nostro slogan di quest’anno è stato ‘Tutta
mia la città’”.
“In tanti – aggiunge Bernardo Tortorici di Raffadali, presidente degli
Amici dei musei siciliani e responsabile delle visite guidate – ci
chiedono di andare avanti tutto l’anno, richiesta che naturalmente non
è possibile soddisfare. Un Festival è un Festival, il resto dell’anno
è lavoro per farlo. Quello a cui stiamo pensando è un’iniziativa da
fare in primavera, una sorta di anteprima, che sia dedicata a un tema
particolare. Voglio ringraziare tutti i volontari che si sono
impegnati a fondo perché tutto funzionasse al meglio, riuscendo a
gestire decine e decine di migliaia di visitatori. Ma voglio
ringraziare anche i visitatori, che hanno capito che le file sono il
metodo più democratico e civile che esista per visitare i luoghi. Le
Vie dei Tesori ci dice anche che una manifestazione nata dal basso,
che sostanzialmente si autosostiene con il contributo dei cittadini e
con l’impegno dei volontari, è diventata una potente forza di
rivitalizzazione del centro storico libero dalle automobili, e può
costituire un modello replicabile in altre realtà del Sud. Da Bari a
Cosenza, sono tanti a chiederci di portare anche lì il Festival”.
Ed eccoci ai luoghi: che già dal sito più visitato, presentano una
sorpresa. 11.160 visitatori per gli stucchi barocchi e i marmi mischi
della bellissima chiesa di Santa Caterina, che la Curia di Palermo ha
concesso in extremis a Le Vie dei Tesori, insieme con l’inedita e
nascosta chiesa della Pinta: un regalo dell’ultimo minuto per la
manifestazione che ha riportato il pubblico nelle chiese più antiche
della città. Segue da presso, secondo luogo più apprezzato, il Villino
Florio all’Olivuzza (9663 visite); terzo, Palazzo Alliata di
Villafranca che ha ricevuto 9362 visite (678 in più dell’anno scorso,
quando erano state 8684 e i sontuosi salotti settecenteschi erano
stati il sito più amato). Villa Pottino è tra le vere scoperte di
questa edizione, con le sue 9161 visite e così anche l’altro gioiello
liberty dei Basile, Villino Favaloro (8216 visite); c’è invece chi si
è messo in fila per ore per visitare il Rifugio antiaereo della
seconda guerra mondiale, che si allunga sotto piazza Pretoria: 7341
visitatori e in tanti hanno ricordato le ore tremende in cui Palermo
era crivellata dalle bombe degli americani.
Il dato di Villa Whitaker Malfitano è straordinario, considerato che
la splendida residenza è stata aperta solo di domenica: 6563
visitatori. C’è poi chi ha preferito i tesori scintillanti dei re
normanni e le pianete conservate nellacripta della Cattedrale (6258
visite), chi camminando per via Maqueda ha scoperto la cappella
affrescata dal Borremans nell’oratorio della Carità di San Pietro ai
Crociferi (6110 visite), chi è ritornato a Palazzo Bonocore(5962
visite, 1400 in più rispetto alle 4562 dello scorso anno) e chi invece
ha cercato lo studio di Ernesto Basile alVillino Ida (5471 visite).
Seguono la cupola del Santissimo Salvatore (5439 visite, mentre 3939
hanno visitato la chiesa), il Teatro Politeama (5350), l’inedito
Palazzo Zingone Trabia (5104), Palazzo Branciforte (5039). E ben 4707
persone hanno scelto di visitare il retro palcoscenico del Teatro
Massimo, aperto solo per poche ore in alcuni giorni. Ottima
performance anche per le ex residenze nobiliari: Palazzo Di Gregorio
(4372), Palazzo Petyx(4102 e di questi, 3500 hanno visitato la mostra
“Artisti siciliani dal XVIII al XXI secolo”). Seguono, tra i primi
trenta luoghi più visitati, l’elegante Palazzo Asmundo,
l’istituzionale Palazzo di Città, Porta Felice, il ritrovato Museo
Salinas, l’oratorio di San Lorenzo, il Miqveh, la chiesa di Badia
Nuova, le Stanze al Genio, la chiesa di Sant’Orsola dei Negri, la
Torre di San Nicolò di Bari, la chiesa e la cripta di San Matteo.
La decima edizione è stata anche quella del Festival 2.0 sempre più
apprezzato. Il sitowww.leviedeitesori.it ha registrato oltre 150 mila
utenti unici nell’arco di tempo del Festival, per un numero di visite
che ha sfiorato le 220 mila e oltre 2 milioni e 200 mila pagine
visitate. E non dimentichiamo che lo spot del Festival è diventato
virale: oltre 330 mila visualizzazioni solo su Facebook. Regia di
Nicolò Cappello, che ha lavorato al montaggio con Nino Madonia, audio
di Claudio Alessandro Gravano, produzione di Giovanni Arnone di
CheckSicily.
Simonetta Trovato
Ufficio stampa "Le Vie dei Tesori"
Giovanni Gaudesi
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