Si è svolta questa mattina a Palermo la tradizionale Festa della
Liberazione. La cerimonia più importante, dove era presente, tra gli
altri, il sindaco Leoluca Orlando, insieme agli assessori comunali, si
è svolta al Giardino Inglese, con la deposizione delle corone
dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia e delle autorità alla
lapide dei caduti della Resistenza di Cefalonia e al cippo di Pompeo
Colajanni.
Il sindaco Orlando, ha voluto ricordare in questa giornata di festa la
figura del partigiano Placido Armando Follari, lo storico Comandante
“Otello”, morto lo scorso gennaio. “Per la prima volta – ha detto il
sindaco di Palermo – celebriamo il 25 Aprile senza di lui, figura di
grande umanità, di fede che viveva l'impegno di liberazione come un
impegno umano”
Continuando il suo intervento, Leoluca Orlando ha detto che in “questa
giornata di festa, di liberazione dal nazifascismo, bisognerebbe
chiedersi dove sono oggi i nuovi genocidi, dove sono le nuove vittime
di violenze, delle meschinerie finanziarie e dei nuovi fascismi.
Vittime – dice il sindaco – che sono sicuramente i migranti. La città
di Palermo con l'adozione della carta di Palermo e la istituzione
della Consulta delle Culture ha voluto lanciare un appello per far sì
che nel mondo ci sia una reazione nei confronti dei nuovi fascismi e
delle violenze dettate dagli interessi finanziari e dagli egoismi
degli stati con la stessa indignazione che nel mondo ci fu per
sconfiggere il nazifascismo.
Al termine, un corteo si è snodato da via Libertà a piazza Verdi,
dove, sulla scalinata del Teatro Massimo si è esibita la Corale “San
Sebastiano” della polizia municipale. Il corteo si è poi spostato a
Palazzo delle Aquile, dove è stata deposta una corona alla lapide,
collocata nel 2015, e dedicata alla Resistenza
Fabio Citrano
Ufficio Comunicazione Istituzionale
Comune di Palermo
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