Il Ministro dei Beni culturali Lorenzo Olnaghi ha inviato ieri sera
una lettera al Sindaco di Palermo sulla situazione della Fondazione
del Teatro Massimo, che viene definita "delicata" e nella quale
annuncia un intervento del Direttore Generale per lo Spettacolo dal
Vivo che individui i provvedimenti necessari, sottolineando di essere
ancora in attesa degli "adeguati chiarimenti da parte del
Sovrintendente della Fondazione".
Già nel mese di luglio, il Ministero aveva inviato una nota alla
Fondazione (
http://mail.ufficistampa.org/pipermail/comunepalermo_ufficistampa.org/attachments/20120730/0b6410e0/attachment-0001.pdf)
nella quale si citava esplicitamente la possibilità dell'avvio di una
procedura di Commissariamento.
Sempre ieri, il Sindaco ha indirizzato al Sovrintendente del Teatro
due distinte note con le quali ha disposto il blocco delle missioni ed
ha chiesto chiarimenti sui contratti di collaborazione esterna e di
consulenza.
"Non è possibile, soprattutto proprio mentre da parte del
Sovrintendente viene paventata la necessità di tagli dell'attività per
difficoltà economiche, che da parte della Dirigenza del Teatro si
spendano decine di migliaia di euro in missioni di cui a questo punto
sarà utile valutare l'effettiva necessità ed utilità per l'attività
culturale ed amministrativa della Fondazione".
Altra nota dolente è quella legata ai contratti di consulenza e
collaborazione esterna, che gravano sul bilancio della Fondazione per
circa un milione di euro e per i quali si è appreso che molti
sarebbero stati rinnovati per tre anni proprio pochi mesi prima
dell'insediamento della nuova Amministrazione comunale e del nuovo
Presidente della Fondazione.
Il Sindaco ha chiesto di conoscere tutti i contratti in essere e
quelli in scadenza.
"Si tratta di scelte che non tengono conto né delle implicazioni di
bilancio sul triennio, né delle prevedibili contrazioni di risorse
pubbliche che potrebbero essere attuate nel quadro della situazione di
crisi attuale."
Resta infine ancora incredibilmente aperta la vicenda dell'ex
Vice-presidente che, unico fra i componenti del CdA, non ha ancora
provveduto a rimborsare alla Fondazione alcune somme illegittimamente
percepite negli anni scorsi.
Il Consiglio di Amministrazione aveva infatti riconosciuto di avere
attribuito al Vice Presidente e responsabile degli affari legali una
indennità annua non prevista dalla legge e che dunque andava
restituita così come accaduto per i gettoni di presenza di tutti i
consiglieri. Mentre tutti i consiglieri, compreso l'avvocato Varvaro,
hanno prontamente restituito l'importo relativo ai gettoni di
presenza, lo stesso Varvaro, da quanto comunicato dagli Uffici, deve
ancora restituire all'Amministrazione la cifra di circa 6.000 Euro.
Un motivo di conflitto di interesse che ancora una volta conferma
l'opportunità della scelta di allontanarlo dalla dirigenza del Teatro.
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