Ho partecipato stamattina, con il Questore e i comandanti delle Forze di Polizia, alla presentazione dei risultanti del Piano CIT per il Controllo Integrato del Territorio.
Si tratta di una azione coordinata avviata dal 2010 su iniziativa del Questore per aumentare la sicurezza cittadina, sulla base di una collaborazione continua fra le diverse forze di Polizia ed Amministrazione comunale.
Coinvolge non solo le forze di polizia ma anche le aziende che forniscono servizi ed altre istituzioni che operano nel territorio.
Un sistema integrato che serve ad ottimizzare le risorse disponibili, riducendo anche i costi del sistema sicurezza.
Il Generale Teo Luzi, Comandante dell'Arma dei Carabinieri, ha sottolineato l'importanza di un sistema sinergico che va oltre la semplice divisione delle competenze o dei turni operativi di vigilanza sul territorio.
Il Generale Stefano Screpanti, Comandate della Guardia di Finanza, ha ricordato l'importanza del fatto che il sistema si basa su riunione periodiche operative che sono importanti incontri di confronto e comunicazione. Ha anche ricordato l'immportanza degli incontri periodici con i mezzi di informazione.
Il Comandante Luigi Galioto della Guardia Costiera ha spiegato il ruolo specifico legato al controllo dell'uso del mare. Si tratta di un lavoro legato al controllo repressivo, che però non può sopperire a carenze di gestione e di prevenzione. Solo con un lavoro preventivo ed una corretta gestione si può ridurre il numero e la rilevanza degli interventi repressivi.
Vincenzo Messina, Comandate della Polizia Municipale, ha sottolineato l'efficacia dell'intervento che è data proprio dalla sinergia fra le diverse forze che permette il controllo degli illeciti a 360°.
La collaborazione interforze è assoluta ed è esattamente il cuore dell'intervento.
Il Questore Nicola Zito ha sottolineato che questo sistema di confronto è importante ben oltre le emergenze. Ogni settimana vi è un confronto operativo basato sul monitoraggio del territorio, dei quartieri. In questo modo ovviamente si riduce l'insorgere delle emergenze.
In un anno e mezzo oltre un milione e mezzo di euro è stato recuperato con le sanzioni comminate. Sono stati controllati 12.000 cittadini, oltre 3.000 esercizi commerciali, 1.623 carcasse di auto abbandonate sono state rimosse. A fronte di un aumento percentuale delle rapine del 10% che sono certamente un indicatore della crisi, l'aumento degli arresti è stato di oltre il 30%.
Credo che vi sia un grande legame fra la legalità e la vivibilità. Soprattutto in un territorio come quello palermitano, la garanzia del controllo dell'illegalità è uno strumento per aumentare la vivibilità complessiva per i cittadini.
Per questo il modello adottato a Palermo è stato innovativo sul piano nazionale, tanto che alcune altre grandi città vogliono farlo proprio, a partire da Bari.
La differenza operativa fra il controllo ordinario e il controllo integrato, è fondamentale perché un lavoro coordinato fra le forze dell'ordine permette di incrementare il numero di ore lavorative effettive dedicate al controllo del territorio, abbattendo i costi operativi. Soprattutto si coinvolgono altre istituzioni ed altre forze.
In base al tema affrontato nel corso di ogni specifica riunione di coordinamento settimanali, partecipano a pieno titolo altri soggetti, che possono essere le aziende (Amia, Amap, Amg, ecc) o altre Istituzioni (la Provincia, l'ASP, ecc) in base all'argomento specifico su cui si pianificano gli interventi successivi. Il coordinamento evita sovrapposizioni operative.
In una situazione di crisi come quella che la città ha vissuto rispetto alla raccolta dei rifiuti, aggravata dalla situazione finanziaria dell'AMIA, il numero di interventi straordinari realizzati su sollecitazione del tavolo sulla sicurezza urbana è anch'esso un indice del successo di questo metodo e di questo strumento.
Leoluca Orlando
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