Con riferimento alle notizie riportate in queste ore da alcuni organi
di stampa circa le dichiarazioni della madre di Rosi Bonanno vittima
oggi dell'enessimo atto di femminicidio, si ritiene utile, nei limiti
che la situazione impone alla luce dei risvolti giudiziari della
vicenda, fornire alcuni chiarimenti.
La giovane Rosi si era recata presso i Servizi sociali comunali della
III Circoscrizione lo scorso 4 marzo, IN COMPAGNIA DEL SUO COMPAGNO,
qualificandosi come domiciliata a Villabate.
Poiché in passato aveva già usufruito dell'assistenza dei servizi, è
stata accolta dagli assistenti sociali cui ha spiegato che lei e il
compagno era in cerca di una casa, a seguito dello sfratto dalla loro
abitazione di Villabate. In quella sede sia lei che lui hanno
rifiutato l'assistenza offerta, che prevedeva il ricovero protetto per
la madre e il figlio e, in una struttura separata, per il compagno.
Due giorni dopo, come risulta dagli atti dei Servizi, la ragazza ha
comunicato telefonicamente la cessazione dello stato di emergenza, in
quanto aveva trovato alloggio presso la madre.
Della situazione, i servizi sociali comunali, segnatamente le
strutture preposte alla tutela dei minori, erano tornati ad occuparsi
nel mese di giugno, su richiesta della Procura Minorile, cui è stato
relazionato circa l'opportunità di un ricovero protetto per la madre
ed il bambino a seguito di comportamenti violenti del padre.
"Questa ulteriore violenza ai danni di una donna, di una giovane
donna, ci interroga in modo angosciante su quanto lungo sia ancora il
percorso da fare per porre fine a questa strage."
Lo afferma, a nome di tutta la Giunta comunale, il Sindaco Leoluca
Orlando, che aggiunte che "allo stesso tempo, come rappresentanti
delle Istituzioni, fatti come questo sono un ulteriore sprone affinché
le procedure da adottare in situazioni di violenza, anche potenziale,
siano il meno burocratiche possibile ed abbiano sempre come obiettivo
primario la tutela delle vittime e la prevenzione di atti di
violenza."
In questa direzione si sta muovendo l'Amministrazione comunale che,
insieme a tutte le Istituzioni e gli enti privati della Rete
antiviolenza, sta lavorando per rafforzare gli interventi di
prevenzione e quelli legati all'assistenza e la protezione delle
vittime.
Il 30 giugno scorso la Giunta Comunale aveva approvato, su proposta
dell'Assessore Agnese Ciulla, l'adesione alla Convenzione "No more"
I dettagli della convenzione e le azioni previste sono dispinibili
all'indirizzo
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U.O. Ufficio Informazione Istituzionale
Comune di Palermo
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