PORTA FELICE, 200 ANNI DOPO ECCO
IL NUOVO VARCO
L’artista Roberto
Rebaudendo ha dato la sua interpretazione del futuro della
città, decorando il
varco su Porta Felice. Sui teli è rappresentata un’immagine
bucolica di
impronta botticelliana, ma anche un po’ malinconica.
Rebaudengo sostiene di
essersi ispirato all’arte di inizio ‘900 e ha scelto l’acqua
come elemento
centrale. “Palermo – dice l’artista - è nata dall’acqua e
all’acqua ritornerà”.
Il Cassaro parato a festa. Non solo luminarie, ma anche
drappi e sete nei
palazzi privati al passaggio del Carro Trionfale con la
Santuzza.
Centonovant’anni
dopo
lo smantellamento ritorna la chiusura su Porta Felice. E’ stato
montato
nuovamente un portone nel varco
della
cortina cinquecentesca che guarda il mare, dedicato a donna
Felice Orsini,
moglie del vicerè Colonna.
Un artista e il futuro.
Si tratta di una portone realizzato in metallo e telo
microforato, su cui
l’artista Roberto
Rebaudengo ha interpretato
la sua idea di futuro. Il
portone per il momento è aperto, per consentire il passaggio di
mezzi e
persone, ma sarà chiuso all’inizio del
corteo del 14 luglio, per poi aprirsi intorno alle 23.45,
tra rulli di
tamburi, scoppi di petardi e musiche trionfali, all’arrivo del
carro trionfale
alla Marina.
Sui
teli è rappresentata un’immagine bucolica con rimandi
botticelliani, ma anche
un po’ malinconica. Rebaudengo sostiene di essersi ispirato
all’arte di inizio
‘900 e ha scelto l’acqua come elemento centrale. “Palermo – dice
l’artista - è
nata dall’acqua e all’acqua ritornerà. I ragazzi si raccolgono attorno alla
fonte che è un
elemento centrale della narrazione pittorica, ma un po’ tutti vi
tendono, c’è
spazio per tutti. L’uomo tiene la donna come una bambola. Alla
fine il
messaggio è che l’acqua è fonte di unione e pacifica
convivenza”.
Le prove generali.
Stasera alle 21 cominceranno le prove generali. Saranno provati
il “mapping”,
cioè le proiezioni animate policrome sul portico della
cattedrale, saranno
fatte le prove audio, e musicali, ci sarà Olivia
Sellerio che proverà la sua parte della “Santuzza”. E ci
saranno anche i 300
bambini selezioni da Lorenzo Volpe
e Giovanna Di Miceli, del Centro Santa
Chiara, che apriranno il corteo del 14. Si tratta di
bambini dai quartieri
periferici: San Giovanni
Apostolo, San
Filippo Neri, Sperone, Acqua dei Corsari, Borgo Nuovo.
Il Cassaro come ai
tempi del vicerè
Colonna. Palazzo delle Aquile e il Palazzo
arivescovile
espongono già i drappi purpurei ai balconi. Anche se
timidamente, alcuni
palazzi del Cassaro hanno risposto all’invito dell’assessorato
alla cultura di
riprendere l’antica usanza di parare a festa i balconi del
Cassaro al passaggio
del carro trionfale. Un’usanza antica, precedente alle
celebrazioni del
Festino, che rimonta almeno al tempo del vicerè Colonna. Nelle
foto allegate,
ecco i drappi e le sete esposte in un palazzo sul lato sinistro
del Cassaro,
nel quartiere della Loggia.
Vicolo Brugnò.
Un tempo un po’ tutti i vicoli erano parati a festa.
L’inesorabile degrado del
centro storico, il suo spopolamento progressivo hanno fatto
perdere l’antica
usanza di addobbi e festoni. Sopravvivono vicolo Brugnò, di
fronte la
cattedrale e piazza Monte di Pietà, dove abitava il pastore che
ebbe in visione
Santa Rosalia.
Disabili al Festino. I
disabili avranno postazioni riservate per assistere al Festino e
potranno
contare sull’assistenza dei volontari e la vigilanza della
Polizia municipale.
Inoltre è previsto un apposito settore del corteo riservato a
loro.
Palermo
13
luglio 2013
L’Ufficio
Stampa
(Mario
Pintagro – 3490579767)
http://www.festinodisantarosalia.it/389/
www.festinodisantarosalia.it/389/press-area.php"
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