Il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico della Polizia Municipale stamani ha compiuto il sequestro del complesso monumentale “Palazzo Galletti si Santa Marina” ubicato via Celso n. 21.
Il provvedimento è stato disposto dal Giudice per le indagini preliminari Giovanni Francolini su richiesta del Pubblico Ministero Enrico Bologna e si è reso necessario per tutelare la pubblica incolumità a causa delle gravi condizioni di degrado e di abbandono del prestigioso immobile.
Dai sopralluoghi congiunti compiuti dagli ufficiali del Nucleo con i tecnici della Protezione Civile e dell’Edilizia pericolante del Settore comunale Città Storica, è emersa la precarietà dei conci superiori, lesionati ed in fase di distacco. Il palazzo nella incuria della proprietà ha subito alcuni crolli del cornicione e degli intonaci. I balconi risultano seriamente pericolanti, alcune basi sono precarie con spaccature varie e di un balcone, ormai privo della base, rimane solo la ringhiera ancorata al muro. Del tutto inadeguata è risultata la messa in sicurezza dell’edificio, con il ponteggio fissato all’immobile i cui tubi di sostegno necessitano di verifica statica per valutare l’assorbimento dei carichi.
Nessuna segnalazione di pericolo e idonei dispositivi di illuminazione sono stati utilizzati per una messa in sicurezza idonea a scongiurare qualunque pregiudizio per la pubblica incolumità, in considerazione del fatto che la strada è soggetta al transito dei veicoli provenienti da via Maqueda.
Quanto rilevato integra il reato dell’art. 677 del Codice penale (omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano rovina), nonché violazione del Codice dei Beni culturali artistici.
Il provvedimento di oggi mira ad impedire che i reati in corso portino conseguenze ulteriori per la incolumità delle persone.
A seguito del sequestro l’amministratore del condominio è stato nominato custode giudiziario.
Cenni storici
Palazzo Galletti di S.Marina appartenente alla facoltosa famiglia Crespo di provenienza pisana fu costruito nel XIV secolo sulle antiche mura e dava il nome alla strada che era conosciuta come salita S. Marina.
Presenta particolari ripresi dalla tradizione architettonica normanna, mentre la sistemazione della colonna angolare sullo spigolo sud-orientale caratterizza l’architettura siciliana del ‘300. Il varco utilizzato come portale d’ingresso, si suppone fosse una antica porta aperta nelle mura della città.
(sa.ro.).-
Polizia Municipale
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Antonella Di Maggio
Ufficio Informazione Istituzionale
Comune di Palermo
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