SICILIA, ORLANDO: NO ALLE TRIVELLAZIONI NEL NOSTRO MARE, MEDITERRANEO RISCHIA DI DIVENTARE PALUDE
"L'Anci si é mobilitata da tempo ed ha proposto un suo ricorso, affiancato a quello di molti comuni siciliani, contro queste trivellazioni che mettono a rischio l'ecosistema e la stessa incolumità dei cittadini. La Sicilia ha bisogno del rispetto della propria ricchezza e non deve essere mortificata dalla ricerca del profitto a tutti costi, contro la sicurezza ambientale. C'é questa esaltazione del petrolio che non é più tollerabile. Siamo in presenza di un possibile cataclisma naturale e rischiamo di condannare il Mar Mediterraneo, che rischia di morire per trasformarsi in una palude. Le trivellazioni non sono convenienti punto e basta". É quanto ha affermato il sindaco di Palermo e Presidente Anci Sicilia, Leoluca Orlando, che oggi, a Trapani, ha partecipato al dibattito: "Perché dire di no alle trivelle in mare", ospitato dalla Lega navale italiana, sezione Trapani, e introdotto dal Presidente Andrea Bulgarella. Alla tavola rotonda hanno partecipato anche il sindaco di Trapani, Vito Damiano, e numerosi altri sindaci siciliani. "Vorrei ringraziare la Lega navale Italiana, Legambiente e Greenpeace - ha aggiunto Orlando - per questa importante battaglia che stanno portando avanti. Noi continueremo ad essere accanto a loro, e porremo in atto ogni iniziativa volta a impedire questo scempio ecologico. Il 25 febbraio l'Anci si riunirà a Messina, per protestare contro i tagli ai comuni, contro quelli alle ferrovie, e anche per continuare a battersi conto le trivellazioni in Sicilia".
Fabio Citrano
Ufficio Comunicazione Istituzionale
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