Ricorre oggi il 22mo anniversario del barbaro assassinio di Don Pino
Puglisi, nel quartiere di Brancaccio. Il sindaco di Palermo e presidente
di Anci Sicilia, Leoluca Orlando, ha ricordato la figura del Beato e il
suo sacrificio con una lettera pubblicata oggi dal quotidiano
“L’Unità”.
“Sono trascorsi 22 anni da quel tragico 15 settembre
1993 – scrive Orlando -. 22 anni in cui la nostra città è profondamente
cambiata, 22 anni in cui la Chiesa è profondamente cambiata, 22 anni in
cui anche la coscienza comune è profondamente cambiata. Se è vero che
"il sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani", il sangue di don Pino
Puglisi è diventato seme di nuovi cristiani e di nuovi cittadini. Con
il suo esempio – osserva il sindaco di Palermo - ha dimostrato che a
Brancaccio era possibile l' affermazione della legalità dei diritti,
basata sulla condivisione gioiosa del bene comune e contrapposta all'
arroganza del potere mafioso. Un "parrineddo" di periferia che fu in
grado di inviare un messaggio potentissimo, incentrato sul richiamo ai
valori di rispetto della persona umana e della legalità dei diritti”.
Il
primo cittadino del capoluogo siciliano, poi sottolinea come l’esempio
di vita di Don Pino Puglisi, “fu ancora più forte in un territorio in
cui il potere mafioso riusciva ancora ad elargire prebende e ad
amministrare favori in cambio di diritti”.
Per il sindaco di
Palermo e presidente di Anci Sicilia, poi, “la costruzione e la
inaugurazione nel 2000, a Brancaccio, della scuola comunale dedicata a
Don Pino Puglisi, costituì una testimonianza della grandezza della sua
eredità, fu un momento di grande valore e diede risposta concreta alla
richiesta di Don Pino, che volle fortemente la presenza delle
istituzioni , a partire dalla scuola, nel suo quartiere".
"Oggi
all' impegno religioso e civile del Beato Pino Puglisi – continua
Orlando - si deve la realtà viva di una scuola che porta il suo nome e
una di chiesa con un centro di aggregazione che sorgerà
significativamente su un terreno confiscato alla mafia e assegnato dal
Comune alla Parrocchia. In tempi di crisi di credibilità di un modo
stantio e strumentale di invocare la lotta alla mafia, spesso per
ottenere favori e sconti di impunità, dobbiamo ricordare che il Beato
Pino Puglisi non fu un "parroco antimafia", fu un "sacerdote di
periferia" attento ai diritti di tutti e di ciascuno, a partire dai
diritti dei bambini, alla cui crescita dedicò la gran parte delle sue
attenzioni. Per tutti e non solo per quanti abbiamo avuto il privilegio
di essergli vicino e di conoscerlo, negli anni della sua missione
sacerdotale, resta un monito forte a tenere alto il rispetto della
persona umana e a costruire una coscienza alternativa basata sulla
legalità dei diritti, ben più esigente della formale legalità del
Diritto, la legalità dei diritti che costituisce l' arma più potente per
sconfiggere il sistema di subcultura e di potere politico affaristico
mafioso. L’uccisione di Don Pino Puglisi, che lui ha accettato
serenamente con un sorriso al suo carnefice e con un disarmante "me l'
aspettavo", è la dimostrazione che il sistema di potere mafioso non ha
paura soltanto della legalità del Diritto ma ha paura- ancor più di un
risveglio delle coscienze in nome del rispetto della persona umana e dei
diritti”.
Il sindaco di Palermo, nella sua lettera di ricordo
del Beato di Brancaccio, osserva che “il suo martirio ha prodotto il
frutto di una presa di consapevolezza anche del diritto di cittadinanza.
Oggi ricordiamo un sacerdote, Don Pino, rispettoso della centralità
della persona umana di tutti e di ciascuno, in un tempo nel quale la
nostra società è chiamata alla scommessa del riconoscimento dei diritti
degli ultimi, dei poveri, degli emarginati, mortificati dalla soffocante
idolatria del denaro, e ad affrontare la tragedia, che si fa genocidio,
dei migranti, anche loro persone umane, anche loro meritevoli di
vedersi riconosciuti i propri diritti, primo fra tutti il diritto di
decidere dove vivere senza essere condannati a sopravvivere e morire nel
luogo dove i loro genitori hanno deciso di farli nascere”.
Il
sindaco Orlando, insieme agli assessori, questa mattina, ha partecipato
alla seduta di consiglio della seconda circoscrizione, presso
l'auditorium di San Ciro, per un incontro sul tema “La città oltre
l'Oreto. Brancaccio 2.0”, insieme al presidente di Circoscrizione,
Antonio Tomaselli. Al centro dell’iniziativa, naturalmente, il ricordo
di Don Pino Puglisi "il cui sangue - ha dichiarato il Sindaco - è
destinato ad essere sempre più seme di crescita di coscienza civile e di
liberazione dalla cultura del favore che cede il posto alla cultura dei
diritti". Successivamente, sempre nell’ambito delle cerimonie in
ricordo del Beato, Orlando, insieme all’assessore alla Scuola, Barbara
Evola, ha assistito presso la scuola Orestano di Brancaccio alla recita
degli alunni. "Questa bellissima e antica scuola, - hanno dichiarato
Orlando e la Evola - recentemente ristrutturata, costituisce certamente
un punto di riferimento per la crescita civile dell'intera città, sul
modello dell'insegnamento del Beato Pino Puglisi che tanta attenzione ha
posto sul legame tra istruzione e legalità".
L’amministrazione
comunale, nel pomeriggio sarà presente con l’assessore alla Cultura,
Andrea Cusumano, presso la Congregazione delle Suore Brasiliane figlie
di S. Macrina in viale dei Picciotti, per il convegno, "Musei in rete 3P
Padre Pino Puglisi : Un Prete tra i due concili" e questa sera, con il
vice sindaco Emilio Arcuri, presso la Casa Museo Beato Giuseppe Puglisi,
di piazzale Anita Garibaldi, 5, per la proiezione del documentario “Il
sorriso in 3P”.
Fabio Citrano