" Credo che le dimissioni della direttrice del Teatro Biondo Pamela
Villoresi siano un atto dovuto a seguito
della inaccettabile programmazione annunciata per i prossimi mesi. È subito risultato paradossale che nella prossima stagione
teatrale vengano riproposti spettacoli che vedono la stessa direttrice
come produttrice e protagonista. Riconoscendo le indiscusse capacità
artistiche della Villoresi e senza entrare nel merito dell'aspetto
artistico della stessa proposta, va comunque sottolineato che essa non
rappresenta alcuna novità nel panorama culturale, trattandosi di
spettacoli già finanziati e prodotti da altri teatri prima di arrivare a
Palermo; riproporre uno spettacolo rifinanziato dalla fondazione che
vede la stessa direttrice come protagonista, in un periodo in cui le
forzate chiusure legate al periodo pandemico hanno provocato l'attuale
drammatico momento per tutto il mondo culturale, è quantomeno
inopportuno ed è intollerabile che la Villoresi riproponga se stessa in
un suo spettacolo già datato, piuttosto che offrire delle opportunità
alle tante storiche realtà teatrali e artistiche, e ai tanti nuovi
talenti cittadini. Questa scelta di proporre propri spettacoli, purtroppo, è la
conferma di quanto avvenuto in questi anni della sua direzione,
caratterizzati dallo scarso coinvolgimento delle realtà cittadine e
dall'inadeguata capacità di investire sui giovani talenti locali.
Oggi, più che mai, sarebbe stata l'occasione per poter voltare
pagina e rilanciare le straordinarie eccellenze della nostra città,
invece si arriva anche al paradosso che ad una produzione come quella
del Marat Sade di Claudio Gioè, sospesa per l'inizio del lockdown,
nonostante lo straordinario successo delle prime messe in scena, non
venga consentita la sua naturale conclusione. Ulteriore grave
responsabilità ha avuto la stessa Villoresi per non aver certo
contribuito ad una continuità con la scuola di teatro diretta da Emma
Dante, estromettendo anche tutti i protagonisti di quella straordinaria
esperienza del recente passato. Per tali ragioni ritengo che le dimissioni e il voltare pagina
siano l'unica azione possibile per contrastare un incomprensibile
narcisismo della direzione artistica del Teatro Biondo. Mi auguro che tale appello venga accolto dalla direttrice
Villoresi. Ma se questo non avvenisse mi rivolgo
al Consiglio di amministrazione della Fondazione, al fine di poter far
valere la possibilità prevista dal contratto, di una verifica
dell'operato, analizzando i tanti aspetti critici di questa gestione,
per interrompere questa discutibile direzione artistica, consentendo
così di rilanciare il Teatro con le sue straordinarie potenzialità
locali che, in una fase così delicata, potrebbero certamente contribuire
a ridare al Biondo una visibilità nel panorama culturale nazionale,
dove oggi risulta pressoché assente".
Lo ha dichiarato Francesco Bertolino,
presidente della Commissione Cultura al Comune di Palermo
Fabio Citrano
Ufficio Stampa
Comune di Palermo
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