Un “pacchetto” molto consistente di proposte per la compilazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, il programma italiano per il “Recovery Fund” europeo che il Governo nazionale dovrà elaborare entro il 15 ottobre.
È quello che, nonostante i tempi strettissimi (la richiesta è giunta al Comune la sera del 9 settembre, con scadenza per la mattina del 16) l’Amministrazione comunale è riuscita a presentare includendo 64 progetti, per un importo complessivo di poco superiore a 4 miliardi e 614 milioni di euro.
Il lavoro è stato coordinato direttamente dal Sindaco e dal suo staff sotto il profilo della scelta delle priorità politiche grazie al lavoro di quasi tutti gli uffici coordinati dal capo area Nicola Di Bartolomeo e dal Responsabile del Servizio fondi extra comunali Giuseppe Sacco.
Alcune delle proposte presentate sono scaturite dall’avviso pubblico emanato dalla Giunta, cui hanno risposto complessivamente 45 fra privati cittadini, associazioni, docenti universitari, altre istituzioni pubbliche che hanno proposto 62 diversi progetti. Di questi, 15 sono stati inseriti nel piano o autonomamente o come parte di progetti più ampi.
La Giunta aveva dato delle linee guida cui attenersi, in sintonia con le linee guida del PRG (quindi consumo di suolo zero, mobilità sostenibile, basso impatto ambientale), il programma del Sindaco e il documento “Palermo-SiCura” sulla ripartenza dopo il lockdown. Il tutto con una forte attenzione alle periferie e al contrasto di quella che l’Unione europea definisce la iniquità territoriale.
La lista dei progetti verte quindi su quattro assi principali che sono la sostenibilità ambientale e la mobilità, l’innovazione, il sostegno allo sviluppo del tessuto economico e le politiche sociali ed inclusive.
Per il Sindaco Leoluca Orlando, “il Comune ha compiuto uno sforzo
enorme, cui ha contribuito tutta la Giunta e tutta la dirigenza. Uno sforzo il
cui risultato rispecchia le tante necessità della città ma anche la capacità di
guardare lontano, di immaginare una risposta organica ai bisogni ed anche alle
sfide più grandi a partire da quella ambientale.
Ovviamente, perché questo non resti lettera morta o un libro dei sogni, serve
che il Governo nazionale e quello regionale comprendano la assoluta necessità
di snellimento delle procedure e semplificazione delle procedure perché i
lavori si possano fare. Se, come previsto attualmente, dalle linee europee,
occorrerà impegnare il 60% delle risorse entro il 2022 occorre un radicale
cambiamento nel sistema degli appalti nel nostro paese. Nessun ente locale ha
le risorse umane per farlo e, soprattutto, nessuna struttura pubblica può
essere in grado di gestire questa enorme mole di progetti, gare, appalti e
verifiche amministrative dovendosi confrontare con migliaia di norme spesso
contrastanti fra loro.”
Molti progetti riguardano quindi il rafforzamento infrastrutturale per il trasporto pubblico, con la prima tratta della metropolitana leggera da De Gasperi alla Stazione centrale (in assoluto il progetto più corposo, con un costo stimato in quasi un miliardo di euro), il completamento della rete dei tram verso tutte le periferie, il potenziamento della flotta di bus a metano ed elettrici e dei mezzi per bike e car sharing, la realizzazione di una rete uniforme di piste ciclabili e quella dei parcheggi di interscambio.
La mobilità è uno dei grandi temi trattati a livello metropolitano, con un piano di circa 270 milioni di interventi per realizzare nuove strade o migliorare le esistenti in provincia.
L’altro grande asse è quello degli interventi “green”, che
spaziano dall’efficienza energetica (spiccano la riconversione fotovoltaica
degli uffici comunali e i 100 milioni da destinare ai privati per la
ristrutturazione energetica e la sicurezza sismica degli edifici), ai massicci
interventi di “rinaturalizzazione” della Conca d’oro e della costa. Un gruppo
di progetti per circa 150 milioni di euro mira infatti al rimboschimento e alla
tutela delle zone montane attorno alla città colpite negli anni da decine di incendi,
da Monte Grifone a Capo Gallo. Proprio in questa zona spicca il progetto di esproprio
delle aree private che oggi limitano l’accesso alla zona, che renderà possibile
realizzare un centro di educazione ambientale nel faro. Non mancano ovviamente
gli interventi per la Favorita e per Monte Pellegrino.
All’interno del Piano è inserito anche il massiccio intervento per il polo
impiantistico di Bellolampo e per la differenziata, oltre 120 milioni di
investimenti per la RAP, soprattutto mirati a rendere l’azienda sempre più
autonoma ed efficiente sul fronte del riciclaggio.
Per l’innovazione spiccano il progetto di recupero della ex Chimica Arenella (destinata a diventare, con la collaborazione del CNR e dell’Università, un polo internazionale per la ricerca), il piano complessivo per la digitalizzazione dei servizi e la creazione di nuovi servizi smart da parte di Sispi.
Sono infine circa 260 i milioni destinati a diversi interventi per il sociale e per l’inclusione. Fra questi, oltre ad un programma per l’edilizia residenziale pubblica che risponda all’emergenza abitativa, un intervento organico per le persone fragili e la realizzazione di spazi polivalenti culturali e sportivi in tutti i quartieri.
All’interno del Piano comunale trovano spazio anche i progetti proposti da altre amministrazioni o che comunque coinvolgono altri soggetti pubblici.
Fra questi quelli più rilevanti sono quelli di Gesap e dell’Autorità di sistema portuale, che complessivamente per interventi di ammodernamento e potenziamento degli scali hanno previsto una spesa di circa 220 milioni.
In allegato, la scheda riassuntiva dei progetti presentati e un rendering del progetto del Centro di ricerca e innovazione da realizzare alla Ex Chimica Arenella.
Fabio Citrano
Ufficio stampa
Comune di Palermo
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