Nel 2018 sono stati poco più di 900 i contatti telefonici del centro
antiviolenza costituito dal Comune di Palermo in collaborazione con
una rete di associazioni e nell'ambito della rete territoriale di cui
fanno parte diverse istituzioni.
Nella stragrande maggioranza dei casi, ben 761, il contatto è avvenuto
per richieste di supporto formulate da donne vittime di violenza,
nettamente in aumento rispetto al 2017, quando le richieste erano
state 374.
Circa la metà delle donne che ha segnalato di essere vittima di
violenza ha accettato ed è stata seguita in percorsi di accoglienza e
assistenza o telefonica o presso il Centroo.
Sono questi alcuni dei dati che emergono dal rapporto sull'attività
svolta durante lo scorso anno dal Centro antiviolenza, parte
integrante del progetto di contrasto alla violenza di genere e di
supporto alle vittime delle violenze.
Nello specifico si sono resi disponibili alle donne i seguenti
servizi: Servizio di Accoglienza Telefonica (S.A.T.) - Tel. 091327973;
una sede centrale e una decentrata del Centro antiviolenza; N. 2 Case
rifugio: una comunità protetta con reperibilità h24 – Buon Pastore
Onlus; una comunità protetta con vocazione di secondo livello – Le
Onde Onlus.
Tutti i servizi hanno operato integrandosi sia tra loro che con le
procedure adottate dalla Rete antiviolenza cittadina che ha rinnovato
i propri impegni con un nuovo Protocollo di Intesa il 23 novembre
2018.
Le donne che si sono rivolte al centro sono in grande prevalenza
italiane (oltre il 96%), coniugate e con figli, il che determina che
le persone coinvolte negli episodi di violenza, diretta o assistita,
sono state certamente molte di più, anche in considerazione delle
diverse forme di violenza denunciate, da quella psicologica a quella
sessuale.
Altro dato significativo è che gli autori delle violenze, sono nella
quasi totalità dei casi i familiari o conoscenti più prossimi delle
vittime, in particolare il coniuge/convivente o il fidanzato (nel 51%
dei casi) o l'ex coniuge/convivente o fidanzato (32%) e poi ancora i
genitori, i figli o altri familiari.
"Questi dati confermano - dichiara il Sindaco - quanto ancora lunga
sia la strada per debellare la cultura e la prassi della violenza di
genere. Confermano anche quanto sia necessario non dare per scontata
l'acquisizione di diritti e sensibilità, in un periodo in cui da più
parti, proprio su questi temi, si assiste al ritorno di culture
oscurantiste.
In questa ottica, l'esperienza della Rete palermitana è, per la sua
ricchezza di competenze e sensibilità, uno strumento fondamentale di
intervento e prevenzione."
Aderiscono alla Rete cittadina contro la violenza alle donne ed ai
minori della città di Palermo: Comune di Palermo - Assessorato
Cittadinanza Solidale, Assessorato Scuola, Garante infanzia e
adolescenza; Corpo di Polizia Municipale di Palermo; Villa Sofia –
Cervello; Policlinico Paolo Giaccone; Ospedale Civico - Di Cristina -
Benfratelli; A.S.P. Palermo; Biblioteca delle donne centro di
consulenza legale UDIPALERMO – Onlus; Associazione Buon Pastore Onlus
Centro di Accoglienza Padre Nostro – ETS; Associazione Laboratorio Zen
Insieme; Città Metropolitana di Palermo; Comando Provinciale dell’Arma
dei Carabinieri;; I Sicaliani Coop. Sociale; Le Onde Onlus; Polizia di
Stato - Questura di Palermo; Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Palermo; Procura della Repubblica presso il Tribunale per
i Minorenni di Palermo; Tribunale di Palermo; Tribunale per i
Minorenni di Palermo; Ufficio Interdistrettuale di Esecuzione Penale
Esterna per la Sicilia; Università degli Studi di Palermo; USR
Sicilia.
In allegato, il report redatto dall'Associazione "Le Onde Onlus".
Fabio Citrano
Ufficio stampa
Comune di Palermo
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