E’ stata intitolata stamani al maresciallo Calogero Di
Bona la villetta che sorge tra via Giuseppe Lanza di Scalea e via Faraone, nel
territorio della VII Circoscrizione.
Alla cerimonia erano presenti tra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando, l’assessore alle Culture Mario Zito, il provveditore regionale della Sicilia
dell’amministrazione penitenziaria, Cinzia Calandrino, i familiari del
maresciallo Di Bona ed esponenti dell'associazione per onorare la memoria dei
Caduti nella lotta contro la mafia, presieduta da Carmine Mancuso.
"Il ricordo – dichiara il sindaco - è freddo, la
memoria invece ci interpella, inquieta. Ringrazio i familiari del
maresciallo Di Bona, al quale è dedicato lo storico carcere Ucciardone, perché
in questi anni si sono interrogati sul significato e sul valore del suo
sacrificio che viene trasmesso, grazie anche all'intitolazione di questa
villetta, alle giovani generazioni.
È proprio a loro che bisogna raccontare il clima pesante e terribile che in
quegli anni viveva Palermo, dove i servitori fedeli dello Stato erano
considerati disturbatori.
Occorre raccontare la storia di un ragazzo sottratto dalla ferocia mafiosa alla
vita e ai suoi affetti più cari che, con sobrietà, hanno vissuto un grande
dolore.
Oggi continuiamo il cammino di liberazione della città dal governo della mafia. Raccontare questa storia significa affermare, con forza, che Calogero Di Bona è ancora vivo".
Calogero Di Bona, maresciallo degli agenti di custodia, vittima del dovere e medaglia d’oro al valor civile, era vicecomandante del carcere Ucciardone quando scomparve, il 28 agosto del 1979. L’indomani avrebbe compiuto 35 anni. Il suo corpo non venne mai ritrovato.
Giovanni Gaudesi
Ufficio Stampa
Comune di Palermo
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