PALERMO # RestART registra 15 mila visitatori
Tornano i turisti da Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti
PALERMO, 04.09.2020. Sono stati in quindicimila a scegliere di
visitare in notturna i siti culturali di Palermo, con Teatro Massimo,
Cupola di S.Caterina, Palazzo Mirto e Palazzo Abatellis grandi
protagonisti. A chiusura di RestART - festival di ultimissima
generazione che nei mesi di luglio e agosto, lungo nove fine
settimana, ha aperto di notte circa 25 luoghi della città di Palermo –
si tirano le somme di quelle che è stata a tutti gli effetti, una
“ripartenza”. Iniziata in una città semideserta che guardava con paura
ad ogni e qualsiasi luogo, soprattutto al chiuso, in cui potessero
entrare visitatori o verificarsi assembramenti; e chiusa con numeri di
tutto rispetto nella stessa città che ha visto (timidamente) ripartire
la stagione turistica. Si parla di visitatori di prossimità, per la
maggior parte siciliani, quasi tutti italiani; eppure, qualche turista
si è visto, e lo raccontano i numeri di RestART che, se esaminati con
attenzione, offrono una chiave di lettura su questo strano periodo. Su
15 mila visitatori – naturalmente al primo posto gli italiani – il 4,2
per cento arriva dalla Francia, il 2,5 per cento dal Regno Unito e
l’1,2 dagli Stati Uniti. Seguono come Paesi di provenienza, Germania,
Svizzera, Spagna, Olanda e Belgio. Quindi la predominanza è degli
europei e un timido ritorno degli States; completamente assenti i
paesi orientali, la Russia e il Sudamerica.
“A Palermo la collaborazione con RestART è stata importante perché ha
consentito di mettere a rete la realtà economica del territorio
sostenendo alberghi, ristoratori, commercianti con un'offerta
culturale attraente - spiega Alberto Samonà, assessore regionale dei
Beni culturali -. Il gradimento dell'iniziativa, convalidato dalle
presenze registrate durante le aperture notturne, rafforza la
convinzione che è giunto il tempo di rimodulare la proposta culturale
della Regione sulle aspettative di un visitatore sempre più curioso,
esigente e desideroso di sfruttare al massimo le opportunità del
territorio, coniugando arte, natura e tradizioni in una proposta che
integra e completa l'offerta turistica regionale”.
RestaART ha viaggiato su più di venti siti culturali aperti dalle 19 a
mezzanotte. Alcuni hanno puntato sulla bellezza degli spazi, altri
sulle collezioni che di notte acquistavano una luce diversa, altri
ancora hanno organizzato manifestazioni inusuali – le proiezioni di
cortometraggi degli anni Venti all’oratorio di San Mercurio, le
letture dei documenti storici all'Archivio Comunale, le due mostre,
“Pandemia” all'oratorio di San Lorenzo e la personale di Nicola Pucci
prorogata dopo il lockdown a Villa Zito – per attirare il pubblico.
Visitare in notturna il Teatro Massimo o l'Orto Botanico o San
Giovanni degli Eremiti, entrare di notte alla Chiesa della Catena o
alla Gancia: la gente si è riappropriata dei luoghi o, in certi casi,
li ha proprio riscoperti. Lo Spasimo è stato poi il vero protagonista
con il recupero totale del famoso altare del Gagini: smontato e
disperso da secoli, oggi rimontato in una cappella, diventa l'ospite
della copia rimaterializzata da Factum Arte della famosa tela di
Raffaello, esposta al Prado, ma concepita per questo luogo.
“RestART si è presentata sin da subito come un'iniziativa innovativa,
ma è stato il successo soprattutto in termini di partecipazione
collettiva, ad aver meravigliato. E questo pur in tempo di pandemia.
Ma è stata anche un simbolo del coraggio e della autostima dimostrata
dagli operatori culturali e turistici di Palermo – commenta il sindaco
Leoluca Orlando – senza contare che RestART ci ha confermato, ancora
una volta sebbene non ce ne fosse alcun bisogno, la straordinaria
bellezza della nostra città”.
“Siamo particolarmente felici del successo dell'iniziativa, nel suo
genere unica in Italia – interviene Bernardo Tortorici di Raffadali, a
capo degli Amici dei Musei siciliani che hanno organizzato RestART -
non tanto per i numeri che i protocolli limitavano, ma per la sinergia
tra tutte le istituzioni, il mondo delle guide e dei ristoratori, che
si sono volute unire a noi per dare alla città un segnale forte di
ripartenza. RestART, che è cresciuta di settimana in settimana, si è
alimentata anche con l'aumento dei turisti che hanno dimostrato di
gradire un'iniziativa che si potrebbe porre come una nuova offerta
culturale della città; così come può rappresentare un modello di
sviluppo innovativo la tecnologia di Digitrend, realizzata partendo
dalle necessità imposte dai protocolli".
I SITI coinvolti in RestART
Chiesa e cupola di Santa Caterina
Chiesa dello Spasimo | Oratorio dei Bianchi
Palazzo Abatellis | Palazzo Mirto
Museo Archeologico Salinas | RISO – Museo di arte contemporanea
Palazzo Branciforte | Villa Zito
Teatro Massimo | Orto Botanico
Chiesa della Catena | Chiesa e cupola del SS. Salvatore
Chiesa di S. Matteo | Torre di S. Antonio
Chiesa di Casa Professa | Archivio Comunale
Chiesa della Gancia | Chiesa di S. Giovanni degli Eremiti
Oratorio di S. Lorenzo | Oratorio di S. Mercurio
Oratorio di S. Cita | Oratorio del SS. Rosario in San Domenico
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Simonetta Trovato
giornalista
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