Si inoltra il comunicato a cura degli organizzatori della manifestazione"Dalla parte dei diritti" in corso a Piazza Verdi, che ha visto l'adesione dell'amministrazione comunale.
Fabio Citrano
Ufficio Stampa
Comune di Palermo
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Palermo è “Dalla Parte dei Diritti” e aderisce alla mobilitazione nazionale del 17 ottobre per l'approvazione della Legge Zan contro la discriminazione e la violenza ai danni di persone Lgbt+ e donne. “La libertà di opinione? Temono di perdere la libertà di massacrarci”.
Il teatro Massimo si illumina dei colori dell’arcobaleno mentre i portavoce delle diverse associazioni e dei diversi movimenti si alternano, argomentando la loro adesione alla mobilitazione nazionale “Dalla parte dei diritti” parlando alla pizza gremita, nel rispetto delle norme anti contagio da Covid19. Ad aderire anche l’amministrazione comunale, come ha ribadito il sindaco parlando ai partecipanti.
“Piazza piena di adolescenti - dice Pietro Pitarresi, coordinatore del Palermo Pride - per una legge che è destinata principalmente a loro, perché le nostre esistenze sono state contrassegnate dalla violenza e dalla discriminazione. Ci è stata insegnata la vergogna, le cose più belle che sono capitate nella nostra vita sono state macchiate dalla vergogna ed è per questo che diventa necessaria l’educazione di genere, che in quale modo esiste già ma è educazione di genere del patriarcato. I soggetti vulnerabili, adolescenti e minori, vivono in spazi claustrofobia i fatti di violenza e stereotipi, schiacciati da un’ordine spacciato per ordine naturale. A chi solleva il problema della libertà di opinione: il timore è di perdere la libertà di massacrarci”.
“La scuola diventi realmente il baluardo della salute partendo dalla tutela di quel benessere psicologico che si costruisce insegnando il rispetto delle differenze e la lotta al maschilismo tossico” dice Luigi Carollo, portavoce del Palermo Pride.
Presenti anche Antonio Ferrante, segretario regionale del Pd e Leoluca Orlando, sindaco di Palermo che dice: “Qui per confermare la nostra volontà di affermare due diritti fondamentali: libertà e vita, che non vengano più mortificati. Chiediamo con forza che questa legge venga approvata ma che sia un primo passo che agisce sul diritto penale per aprire la strada a un forte cambio culturale, perché necessitiamo e meritiamo un forte cambio culturale. Tutti noi seguiremo i lavori del 20 ottobre in Parlamento, chiedendo a chi voterà di metterci la faccia”.
Una cordata di associazioni e movimenti in rappresentanza di Palermo è stata in piazza Verdi sabato 17 ottobre per la mobilitazione nazionale “Dalla Parte dei Diritti” in richiesta dell'approvazione del ddl contro omolesbobitransfobia e misoginia.
Sabato 17 ottobre dalle 17 alle 20 in piazza Verdi a Palermo associazioni, movimenti e liberi cittadini e libere cittadine che hanno aderito alla mobilitazione “Dalla Parte dei Diritti” che vede le piazze di tutta Italia teatro di sit in e manifestazioni per l'approvazione del testo di legge che riunifica cinque ddl (Boldrini, Zan, Scalfarotto, Perantoni e Bartolozzi) in contrasto di omolesbobitransfobia e misoginia: i lavori riprenderanno il prossimo 20 ottobre in Parlamento con il voto sulla pregiudiziale di costituzionalità, come richiesto dai gruppi parlamentari di Lega e Fratelli d'Italia. A distanza di trent'anni dal primo tentativo di fare una legge a tutela delle persone Lgbt+ portato avanti da Ivan Scalfarotto, le associazioni e i movimenti si schierano in un fronte unito “una legge è necessaria, va sovvertito il sistema maschilista, patriarcale ed eteronormativo: un sistema violento e soffocante per tutti e tutte” spiegano i portavoce delle realtà che andranno ai piedi del Teatro Massimo: Palermo Pride, Arcigay Palermo, Amnesty, Non una di meno, A Sud, Ali D'Aquila, Agedo, Babel, Cantieri Culturali alla Zisa, Famiglie Arcobaleno, Felici nella Coda, Forum Antirazzista, Godere al Popolo, Gruppo Anarchico Sakalash, Noi Siamo Chiesa, Rete Studenti Medi, Sism, Spazio Franco, Uaar, Udu, UniAttiva e Volt.
Eugenia Nicolosi
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